Sembra che il 2018 sarà l’anno di Gutenberg: il nuovo editor di contenuti di WordPress.
Al momento è ancora un plugin in corso di sviluppo, che si può installare e testare in versione beta, ma entro la fine dell’anno, forse già tra qualche mese, verrà integrato nel core. È molto probabile che avremo il nuovo editor con il rilascio della versione 5.0 di WordPress.
Durante le feste di fine anno, tra un panettone e l’altro, sono riuscito a ritagliare un po’ di tempo per installare Gutenberg in locale, e dare un’occhiata a quello che, secondo quanto ha dichiarato Matt Mullenweg al Wordcamp US di Nashville, sarà l’editor di WordPress per almeno i prossimi 12 anni.
Mi ero promesso di testarlo già diverso tempo fa, quando ne ho sentito parlare per la prima volta nella community italiana di WordPress, ma preso sempre dai miei mille interessi e cose da fare ho sempre dovuto rimandare.
Riportiamo l’attenzione ai contenuti
Lo confesso, la notizia di un nuovo editor mi è piaciuta da subito. Ho riflettuto sul fatto che da quando utilizzo WordPress, cioè dal 2005, l’ho visto crescere e migliorare tantissimo, ma in tutti questi anni, paradossalmente, l’editor è rimasto sempre lo stesso.
La possibilità di scrivere e pubblicare contenuti è da sempre una delle caratteristiche fondamentali di WordPress, eppure, proprio lo strumento necessario a svolgere questo compito non è stato mai oggetto di modifiche sostanziali nelle varie versioni di WordPress che si sono succedute nel tempo.
È stato migliorato egregiamente il customizer, che ho apprezzato moltissimo, e che oggi offre un grado di personalizzazione di WordPress davvero eccellente. Sono stati rivisti i widget introducendone di nuovi e migliorando quelli esistenti. Anche l’editor dei file dei temi è stato oggetto di aggiornamenti come la sezione del css aggiuntivo per i più smanettoni.
Ammettiamolo, l’attuale editor è ottimo, ma era arrivato il momento di migliorare anche l’esperienza di pubblicazione dei contenuti di WordPress. Quando un “utente base” ha la necessità di alzare il livello di personalizzazione del contenuto della pagina spesso è obbligato a ricorrere all’installazione di plugin aggiuntivi o alla consulenza di professionisti.
Ecco perché la notizia dell’arrivo di un nuovo editor, per altro di nome “Gutenberg”, mi è piaciuta all’istante: in primo luogo perché riporta l’attenzione ai creatori di contenuti; in secondo luogo perché, mi sono detto, se l’hanno chiamato “Gutenberg” dobbiamo aspettarci grandi cose.
Così come la stampa a caratteri mobili di Johannes Gensfleisch Gutenberg ha rivoluzionato la tipografia nel quindicesimo secolo, ho pensato, allo stesso modo il nuovo editor rivoluzionerà l’esperienza di pubblicazione dei contenuti di WordPress.
Ora che l’ho provato, seppur in versione beta, posso dire che sarà proprio così.
Prime impressioni di utilizzo
L’interfaccia di Gutenberg mi è sembrata molto semplice ed intuitiva. Abbiamo un’anteprima dell’articolo abbastanza fedele a quella del front-end ed una sidebar sulla destra che presenta due tab principali: una “statica” chiamata Document che raccoglie le impostazioni generali del documento che stiamo creando, come ad esempio la categoria, i tag, il formato, l’immagine in evidenza e simili; un’altra chiamata Block che è “dinamica”, le cui impostazioni variano in base al blocco del contenuto che stiamo creando o modificando.
I blocchi: il cuore della rivoluzione
La struttura a blocchi è la grande novità di Gutenberg. Questa struttura permette di creare articoli e pagine (ma non solo) ricche di diverse tipologie di contenuto ma con grande facilità. Al momento i blocchi sono stati raggruppati in queste categorie: common, formatting, layout, widget ed embeds.
- I blocchi common: image, gallery, heading, quote, list, cover image, video, audio e paragraph.
- I blocchi formatting: pullquote, table, preformatted, code, custom html, classic e verse.
- I blocchi layout: separator, more, button e text columns.
- I blocchi widget: shortcode, latest post e categories.
- I blocchi embeds: Twitter, YouTube, Facebook, Instagram, WordPress, SoundCloud, Spotify, Flickr, Vimeo, Animoto, Cloudup, CollegeHumor, DailyMotion, Funny or Die, Hulu, Imgur, Issuu, Kickstarter, Meetup.com, Mixcloud, Photobucket, Polldaddy, Reddit, Reverbnation, Screencast, Scribd, Slideshare, SmugMug, Speacker, TED, Tumblr, VideoPress, Vine e WordPress.tv.
Ho voluto testare tutti i blocchi per verificarne il funzionamento e per scoprirne le impostazioni personalizzabili della sezione Block. Nonostante qualche piccolo bug, che sono certo saranno sistemati a breve, credo che grazie a Gutenberg sarà estremamente facile inserire nel proprio articolo qualsiasi cosa senza dover ricorrere all’installazione di altri plugin.
Inoltre, i proprietari dei plugin più popolari stanno già lavorando per creare i loro blocchi personalizzati che si andranno ad aggiungere a quelli presenti di default in Gutenberg.
Conclusioni
Ho apprezzato WordPress sin dalla sua nascita perché ne ho sposato appieno la sua mission: democratizzare il web, rendere il web un posto migliore, abbattere le barriere di ingresso e permettere alla gente comune di ritagliarsi il uno spazio nel web e fare la sua parte (che sia un blog, un business o tutte e due le cose).
L’arrivo di Gutenberg ci aiuterà a pubblicare contenuti migliori e più facilmente, e a personalizzarli senza la necessità di ricorrere a troppe competenze tecniche. La mia valutazione, per adesso, è positiva.
Vi invito a provare la versione beta di Gutenbeg e a leggere la guida ufficiale.
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